Da pochi giorni è iniziata la COP21 la Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima. Dal 30 Novembre all’11 Dicembre 2015 si riuniscono a Parigi 195 Stati più l’Unione Europea.
La sfida è ardua. L’obiettivo da raggiungere consiste nel riuscire a contenere il cambiamento climatico che minaccia le nostre società e le nostre economie. La Conferenza COP21 dovrebbe portare all’adozione di un accordo universale, così da poter realizzare società ed economie povere di carbonio e capaci di affrontare i problemi climatici.
“Non c’è più tempo da perdere”, questo è il monito lanciato da WWF ai leader attesi al summit internazionale, pochi giorni prima del suo inizio. L’umanità è a rischio a causa dei cambiamenti climatici e potrà salvarsi soltanto con una strategia globale per la riduzione delle emissioni di gas serra.
Per scuotere l’opinione pubblica in vista della COP21 il WWF ha pubblicato quattro foto shock che riprendono Roma e Milano desertificate e Pisa e Venezia sommerse dalle acque. Le “città surreali” del WWF, opera della scenografa Cinzia Macis, invitano a una riflessione profonda sulle conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi e sulla società.
Secondo gli ambientalisti l’accordo sul clima resta un’incognita. Maria Grazia Midulla, responsabile Clima & Energia del WWF, ha individuato tre possibili scenari per un’intesa.
- Il primo si limiterebbe a confermare gli impegni già assunti da ciascun Paese senza potenziare le strategie esistenti.
- Il secondo scenario prevede una maggiore collaborazione dei Paesi nella lotta al riscaldamento globale e più investimenti, in particolare a favore dei Paesi in via di sviluppo che fanno fatica ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
- Il terzo scenario è quello più ottimista perché prevede un accordo vincolante per la riduzione delle emissioni di gas serra e impegni finanziari maggiori.
Secondo il WWF per ottenere risultati concreti a Parigi bisogna agire basandosi su criteri scientifici con la consapevolezza che intervenire sia giusto oltre che necessario. La lotta ai cambiamenti climatici deve inoltre avere carattere internazionale e diventare di anno in anno più incisiva. Le popolazioni più esposte al riscaldamento globale devono essere aiutate con fondi speciali e un adeguato supporto tecnologico. L’associazione ambientalista sposa la strategia europea alla COP21 basata su controlli ogni 5 anni dopo il 2020 per fare il punto sui progressi compiuti da ogni nazione, colmare eventuali lacune e fissare nuovi obiettivi più ambiziosi.
Ci si aspetta un vero impulso al cambiamento dalla COP21. I leader globali devono ridurre immediatamente l’utilizzo delle fonti fossili e investire maggiormente nelle fonti rinnovabili e nel risparmio energetico. L’obiettivo è un’economia a emissioni zero che limiti l’innalzamento delle temperature al di sotto della soglia dei 2°C, fissata dagli scienziati come punto di non ritorno per il riscaldamento globale.
Confidiamo nella buona riuscita della Conferenza COP21. Il buon successo di Parigi sarà un successo per l’umanità intera e per la sua salute.